sabato 12 settembre 2015

Let's talk about books: JONATHAN STRANGE & IL SIGNOR NORRELL

TITOLO: Jonathan Strange & Il Signor Norrell.
TITOLO ORIGINALE: Jonathan Strange & Mr. Norrell.
AUTORE: Susanna Clarke
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2007 (p.e. 2004)
CASA ED.: TEA

Ripropongo la mia recensione di Jonathan Strange & Il Signor Norrell che ho pubblicato sul mio account goodreads.

Io adoro questo libro. Adoro l’ironico Strange, il superbo Norrell, la coraggiosa Arabella, la povera Lady Pole, l’indeciso Segundus, il valoroso Stephen Black, il misterioso Childermass, quel pazzo di Vinculus e sono pronta a partire per il nord dell’Inghilterra per prestare giuramento a John Uskglass, il Re Corvo. E dirò di più, ho apprezzato anche il viscido Lascelles, il subdolo Drawlight e soprattutto quel folletto infingardo che è il Gentiluomo con i capelli lanuginosi. 
Non conoscevo questo romanzo, non conoscevo l’autrice perché solitamente i libri fantasy non li cerco, aspetto che capiti un’occasione per leggerli, che si facciano avanti loro insomma. La causa scatenante è stata, come capita spesso, una serie tv della BBC che inizialmente non volevo nemmeno vedere! Mi ero ripromessa di recuperarla prima o poi quando avessi avuto del tempo libero e invece per puro spirito di contraddizione e spinta dalla noia l’ho iniziata subito e ripensandoci mi dico “menomale!”.
Dopo le prime due puntate mi sono fiondata su Amazon e ho comprato il libro, libro che ho letteralmente divorato (rinunciando anche a parecchie ore di sonno).
Cosa c’è di bello in questo libro? Tanto, tantissimo! Prima di tutto l’ambientazione, la Londra delle guerre Napoleoniche e della Reggenza che con il suo clima di instabilità e cambiamento ben si presta alle atmosfere magiche che permeano tutto il romanzo. La Storia con la maiuscola abbraccia la magia che è pienamente accettata da tutti come un’occupazione e uno studio perfettamente adatti ad un gentiluomo, purché si ci mantenga sulla strada già segnata e sicura della teoria, eppure ci sono antiche profezie che annunciano il ritorno della magia sul suolo britannico, una magia pratica, la magia di quel Re Corvo, un re stregone, che a lungo aveva regnato sul settentrione dell’Inghilterra e sulle misteriose e magiche Terre Altre popolate da esseri fatati. La magia, quella vera fatta di incantesimi e formule magiche, sta tornando e saranno proprio i due maghi eponimi a compiere il miracolo ma con esiti del tutto inaspettati e al costo di enormi sacrifici.
Punto di forza del libro è dunque la struttura della sua storia, nonostante si parli di magia, di incantesimi, di maghi l’autrice è riuscita a calare la sua storia fantastica in un contesto storico in modo del tutto credibile, l’intero romanzo è corredato di note a piè di pagina che spiegano antiche leggende, testi di libri di magia, vite di maghi, i prodigi del Re Corvo come se si stesse parlando di storie note a tutti e di fatti realmente accaduti, una volta iniziata la lettura risulta impossibile non crede a ciò che si legge: un mago ha aiutato il governo inglese a sconfiggere Napoleone a Waterloo. Vero, è andata proprio così. Chi avrebbe il coraggio di negarlo? Io no di certo.
Jonathan Strange (Bertie Carvel) e Mr Norrell (Eddie Marsan)
della miniserie targata BBC.
I tanti personaggi che popolano le pagine del romanzo sono tratteggiati benissimo, hanno un loro personalissimo carattere, hanno i loro difetti e i loro pregi ed è impossibile non affezionarsi a loro siano essi buoni o cattivi e soprattutto hanno tutti uno scopo, all'inizio si può avere l’impressione che l’autrice metta in fila dei nomi uno dopo l’altro ma poi proseguendo nella lettura si iniziano a capire i meccanismi e come tutti abbiano un loro posto all'interno della storia: alcuni perché caratterizzano il periodo storico (Wellington, Re Giorgio ecc.) altri perché a loro è affidato il dipanarsi dell’intreccio vero e proprio del romanzo. Non mi dilungherò su nessuno in particolare in parte per evitare spoiler in parte perché è difficile non affezionarsi ad ognuno di loro ma mi limiterò a sottolineare quanto abbia apprezzato Childermass: il suo sarcasmo, le battutine pungenti e il suo sorrisetto storto mi hanno conquistata.
Infine l’ultimo punto, questo romanzo è scritto bene, ma bene davvero! Le descrizioni dei luoghi, delle persone, degli incantesimi sono deliziose, si dilunga quando necessario ma la Clarke è stata capace anche di descrivere gli avvenimenti con poche e semplici parole eppure riuscendo a trasmettere perfettamente ciò che voleva raccontarci. Lo stile è vario, non mancano punte di ironia e spesso durante la lettura non si riesce a trattenere una risata, altri capitoli invece ci faranno tremare, spaventare e altri invece pungoleranno la nostra curiosità e sazieranno la nostra fantasia. 
La lunga gestazione del romanzo ha sicuramente prodotto i suoi frutti e sebbene il romanzo sia composto da oltre ottocento pagine queste scorrono via veloci veloci, rimanendo sempre sospesi tra un tempo mitico e un tempo reale, la storia e la leggenda. Jonathan Strange & Il Signor Norrell è un piacere per gli occhi, la mente e il cuore.
Leggete questo libro e lasciatevi trasportare dalla sua trama fantastica e dalle sue misteriose profezie, una volta letta l’ultima parola non sarà più possibile guardare i corvi con gli stessi occhi, ogni cosa, anche la più piccola, sarà permeata di magia. Io, intanto, vado a versare un po’ di acqua limpida in una bacile d’argento per scoprire se un altro libro della Signora Clarke è in arrivo o magari se sarò fortunata riuscirò a raggiungere le Terre Altre e approderò alla corte del Re Corvo.

“Non vi è altro nella magia se non il folle pensiero dell’uccello che si getta nel vuoto. Non vi è creatura sulla terra con un tale potenziale magico. Perfino l’infimo dei volatili può volare dritto fuori da questo mondo per entrare casualmente nelle Terre Altre.

Donde viene il vento che soffia sul tuo viso, che sfoglia le pagine del tuo libro? Dove la magia inconsapevole delle piccole creature selvatiche incontra la magia dell’uomo, dove si comprende il linguaggio del vento, della pioggia, degli alberi, là troveremo il Re Corvo.”

2 commenti:

  1. Recensione e descrizione della storia della nostra vita, che volere di più da una Fox!xD IOU

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  2. L'orologio Arceau di Hermès, progettato dal suo audemars piguet replica direttore artistico di lunga data Henri d'Origny nel 1978, è forse l'orologio che meglio esprime le radici storiche omega replica del marchio come produttore di selle: i suoi alette asimmetriche sono a forma iwc replica di staffe e il carattere inclinato dei numeri delle ore evoca il sagome di cavalli al galoppo. Quest'anno, Hermès hublot replica svela una nuova edizione dell'Arceau che dimostra anche con eleganza le competenze dell'orologeria panerai replica della maison: l'Arceau Squelette.

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