giovedì 29 ottobre 2015

Let's talk about movies: CRIMSON PEAK

TITOLO ORIGINALE: Crimson Peak
REGISTA: Guillermo del Toro
ANNO: 2015
CAST: Mia Wasikowska (Edith Cushing), Jessica Chastain (Lucille Sharpe), Tom Hiddleston (Thomas Sharpe), Charlie Hunnam (Dr. Alan McMichael) [more]
“But the horror? The horror was for love.
The things we do for love like this are ugly, mad, full of sweat and regret.
This love burns you, maims you, twists you inside out.
It is a monstrous love, and it makes monsters of us all.”

"Beware of Crimson Peak" mi avvisa un sibilo sommesso, dovrebbe incutermi timore ma i film horror non sono mai riusciti a spaventarmi seriamente. E dire che ci ho provato, ho creato l'atmosfera più favorevole (buio e silenzio assoluto), ne ho visti un buon numero, persino i più decantati... risultato? Una noia pazzesca intervallata da addormentamenti istantanei. Non c'è niente da fare, nulla mi concilia il sonno come un buon film horror, nemmeno venti tazze di camomilla extra forte saprebbero fare di meglio. 
Eppure Crimson Peak mi è piaciuto. Si, mi è decisamente piaciuto. Perché? È semplice, perché è tutto fuorché un film horror! Ci sono i fantasmi è vero, ma più la storia va avanti più è facile rendersi conto che non sono loro che dovrebbero preoccuparci quanto le profondità della mente umana nelle sue molteplici sfumature, dovremmo scappare dalle persone e non dagli spettri, questo ribaltamento di ruoli avrà probabilmente fatto storcere il naso ai cultori del genere ma secondo me ha solamente contribuito ad arricchire il film e a renderlo più interessante.

domenica 25 ottobre 2015

Meravigliosa-Mente (l'angolo della poesia) - St. Crispin's Day Speech (Henry V di W. Shakespeare)

Il 25 ottobre del 1415 si svolse presso Agincourt la battaglia che vide scontrarsi le forze di Carlo VI re di Francia contro quelle di Enrico V re d'Inghilterra, la vittoria riportata dagli inglesi, in manifesta inferiorità numerica, è considerata uno dei momenti più luminosi della storia d'Inghilterra. 
Il ricordo della battaglia di Agincourt vive tutt'oggi grazie al dramma storico Henry V scritto dal Bardo William Shakespeare tra il 1598 e il 1599 e in cui si narrano le gesta del giovane e coraggioso re che guidò le truppe inglesi sul campo di battaglia nel giorno di San Crispino, il 25 ottobre appunto. 
Per celebrare la ricorrenza vi lascio le due eccelse interpretazioni del famoso St. Crispin's Day Speech: quella di Kenneth Branagh nell'omonimo film del 1989 e quella di Tom Hiddleston che ha interpretato l'Enrico V per la miniserie BBC The Hollow Crown


WESTMORELAND:
O that we now had here
But one ten thousand of those men in England
That do no work to-day!

KING HENRY V:
What's he that wishes so?
My cousin Westmoreland? No, my fair cousin:
If we are mark'd to die, we are enow
To do our country loss; and if to live,
The fewer men, the greater share of honour.
God's will! I pray thee, wish not one man more.
By Jove, I am not covetous for gold,
Nor care I who doth feed upon my cost;
It yearns me not if men my garments wear;
Such outward things dwell not in my desires:
But if it be a sin to covet honour,
I am the most offending soul alive.
No, faith, my coz, wish not a man from England:
God's peace! I would not lose so great an honour
As one man more, methinks, would share from me
For the best hope I have. O, do not wish one more!
Rather proclaim it, Westmoreland, through my host,
That he which hath no stomach to this fight,
Let him depart; his passport shall be made
And crowns for convoy put into his purse:
We would not die in that man's company
That fears his fellowship to die with us.
This day is called the feast of Crispian:
He that outlives this day, and comes safe home,
Will stand a tip-toe when the day is named,
And rouse him at the name of Crispian.
He that shall live this day, and see old age,
Will yearly on the vigil feast his neighbours,
And say 'To-morrow is Saint Crispian:'
Then will he strip his sleeve and show his scars.
And say 'These wounds I had on Crispin's day.'
Old men forget: yet all shall be forgot,
But he'll remember with advantages
What feats he did that day: then shall our names.
Familiar in his mouth as household words
Harry the king, Bedford and Exeter,
Warwick and Talbot, Salisbury and Gloucester,
Be in their flowing cups freshly remember'd.
This story shall the good man teach his son;
And Crispin Crispian shall ne'er go by,
From this day to the ending of the world,
But we in it shall be remember'd;
We few, we happy few, we band of brothers;
For he to-day that sheds his blood with me
Shall be my brother; be he ne'er so vile,
This day shall gentle his condition:
And gentlemen in England now a-bed
Shall think themselves accursed they were not here,
And hold their manhoods cheap whiles any speaks
That fought with us upon Saint Crispin's day.


Happy St. Crispin's Day!

sabato 17 ottobre 2015

Let's talk about books: TRENO DI NOTTE PER LISBONA

TITOLO: Treno di notte per Lisbona
TITOLO ORIGINALE: Nachtzug nach Lissabon
AUTORE: Pascal Mercier
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2008 (p.e. 2004)
CASA ED.: Oscar Mondadori
"Delle esperienze che facciamo, riusciamo a tradurne in parola al massimo una e anche questa solo per caso e senza l'accuratezza che meriterebbe."
Non vorrei vivere in un mondo senza libri. Senza quei libri capaci di tenerti incollato alle loro pagine per ore fino a farti dimenticare tutto il resto, libri che rispondono alle tue domande e contemporaneamente ti pongono dei quesiti, ti fanno riflettere sulle piccole cose e su quelle enormi, giganti che a volte ti fanno anche un po' paura. Libri che sono come viaggi, in luoghi lontani o vicini oppure esplorazioni dell'anima. Sono grata a questi libri perché mi ricordano quale fantastica avventura è prendere in mano un volume e lasciarsi trasportare dal potere delle parole, ogni viaggio rinsalda alcune nostre sicurezze o ci stravolge la vita e ce la cambia un po'. I libri sono treni, più particolari però dei loro corrispettivi in metallo, sappiamo da quale binario partiamo ma non sappiamo mai dove possiamo arrivare, quali territori esploreremo. Sarà un viaggio nel passato o nel presente? Toccheremo le lontane coste del futuro? A volte è un po' di tutto. 
La stessa riflessione da me fatta una volta terminato Treno di notte per Lisbona deve averla pensata anche il protagonista del romanzo, Raimund Gregorius, anziano professore di lettere classiche ed ebraico, che in una mattina come tante altre, sotto una pioggia scrosciante, attraversa il solito ponte che lo porterà al Liceo di Berna che ha frequentato da ragazzo e dove ora insegna da tantissimi anni,

sabato 10 ottobre 2015

Let's talk about books: ISTANTANEA DI UN AMORE

TITOLO: Istantanea di un amore.
TITOLO ORIGINALE: Esperando a Robert Capa
AUTORE: Susana Fortes
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011 (p.e. 2009)
CASA ED.: TEA

Istantanea di un amore o Aspettando Robert Capa come sarebbe stato più giusto intitolarlo qualora le case editrici italiane e i titolisti più in generale si decidessero a rispettare i titoli originali dei romanzi evitando di infarcirli di richiami alla solita tiritera "sole, cuore, amore", come se senza uno sdolcinato richiamo alle più basilari questioni sentimentali rischiassero di non poter annoverare tra la loro clientela la casalinga di Voghera che cerca qualcosa di sbrigativo da leggere. Non che ci sia nulla di male nel ricercare una lettura poco impegnativa ma non cerchiamo di ridurre tutti i romanzi ad un massimo comune denominatore, il mondo, anche quello libresco, è bello perché vario... Ma dicevo, il romanzo di Susana Fortes, spagnola, classe 1959, non è un brutto romanzo ma probabilmente non è il romanzo che mi aspettavo, la storia è forte, di quelle che vanno dritte al cuore perché hanno in loro la potenza della storia vera e la dolcezza delle più grandi storie d'amore, quelle che non sono mai banali, quegli incontri di anime che sono destinate a stare insieme, anche se poi si ritrovano a fare i conti con un destino beffardo. Tuttavia, questa grande potenza in nuce della tragica storia sembra ben poco sfruttata dalla Fortes che nonostante alcune pagine assolutamente convincenti e graffianti a volte si perde in giri e ripetizioni che non giovano all'economia e al ritmo del romanzo. L'impressione che si ha è quella di una grande scintilla a cui tuttavia non fa seguito il fuoco d'artificio ma un banale fiammifero che rischiara un po' e poi subito di spegne.

giovedì 8 ottobre 2015

Let's talk about books: QUANDO PENSO CHE BEETHOVEN È MORTO MENTRE TANTI CRETINI ANCORA VIVONO...

TITOLO: Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono...
TITOLO ORIGINALE: Quand je pense que Beethoven est mort alors que tant de crétins vivent
AUTORE: Eric-Emmanuel Schmitt
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 21 settembre 2011 (p.e. 2010)
CASA ED.: e/o edizioni
"Le peripezie, gli appuntamenti, i decenni che scorrono, le riflessioni, la musica... ogni elemento possiede un ritmo proprio. La verità ignora il tempo. Un incontro si rivela "decisivo" anni dopo. Una prima volta acquista il carattere di "prima volta" solo dopo aver provocato un cambiamento, magari solo alla centesima... Le nostre esistenze saranno pure cronologiche, ma la vita della nostra mente non lo è di certo."
Ho almeno una trentina di libri che mi guardano minacciosi, un kindle che straripa di romanzi non letti. E allora faccio liste, determino priorità, decido di smettere di leggere più libri alla volta e soprattutto di non aggiungere altri titoli alla già infinita categoria dei "non letti" e come ogni volta... il piano è miseramente destinato a fallire! Perché un libro se decide che deve essere letto trova il modo di attirare la tua attenzione, ti si piazza davanti e non schioda fino a quando non ti arrendi e cedi alle sue insistenti lusinghe, alle sue minacce quasi. Il libro di cui mi accingo a parlare ha poi voluto giocare sporco, prima incuriosendo una cara amica che stuzzicata dal titolo particolarmente simpatico ha pensato bene di portarlo alla mia attenzione e poi facendo attivare le mie celluline grigie, come amava dire Hercule Poirot, che hanno iniziato a vorticare impazzite per poi porre la fatidica domanda: "ma questo autore non lo conosco già?" Una breve ricerca su internet ha chiarito ogni dubbio: Eric-Emmanuel Schmitt è l'autore de Il Visitatore, bellissima pièce teatrale che ho avuto modo di gustare a teatro interpretata dai bravissimi Alessandro Haber nel ruolo di Sigmund Freud e Alessio Boni nei panni di un beffardo quanto affascinante Dio.

lunedì 5 ottobre 2015

Book Haul ~ Settembre 2015


Un book haul piuttosto misero quello di questo mese ma avevo acquistato tanto ad agosto quindi ho dovuto contenere le spese, ecco i titoli dei libri: